Studiando la storia del mio DNA, risulta che sono per il 22%, quasi un quarto, svedese. Questa eredità viene dalla mia bisnonna, Agnes Hildegard Helena Landerholm, che era nata il 4 febbraio 1880, a Kimstad, Östergötland, Svezia. Agnes aveva 3 mesi quando si è imbarcata con suo padre Anders (il mio trisnonno), sua madre Thilda, e la sua sorella maggiore Emma, sul Marsdin diretto a Hull, in Inghilterra, per poi procedere per Ellis Island, New York, arrivando il 24 maggio 1880. Dopo essere cresciuta in Connecticut, all’età di 26 anni Agnes Hildegard Helena Landerholm ha sposato il mio bisnonno, William Henry Jones, il 12 giugno 1906.
Cento quarantuno anni dopo l’arrivo di Agnes a New York, la sua bisnipote, Elizabeth Ann Jones sta volando in Svezia per la quinta volta.
All’inizio di maggio 2021, durante una chiacchierata su FaceTime con Anna-Lena e Liselotte, due delle mie amiche svedesi più care, mi hanno detto che si stavano trasferendo in una nuova casa a Mölle. Mi hanno invitata a stare con loro e mi hanno suggerito di prendere un volo per Copenhagen in Danimarca, che si trova più vicino a Mölle. Con molto entusiasmo ho comprato i miei biglietti della Scandinavian Airlines per e da Kastrup.
Ora, i biglietti erano stati acquistati. Dopo, come fare per arrivare e muovermi dall’aeroporto? Quando ho scoperto che il percorso in macchina da Mölle a Kastrup era di 90 minuti, ho inviato una e-mail a Maria, il mio contatto a byACRE per vedere se poteva incontrarmi per un caffè (kaffe) vicino al porto, dove arriva il traghetto dalla Svezia. Maria mi ha risposto; quando ha detto ai suoi colleghi che stavo arrivando in aereo con il Carbon Ultralight e volevo incontrarla per un kaffe, decisero molto velocemente che lei e Anders sarebbero venuti a prendermi a Kastrup con il mio nuovo Carbon Overland.
Nel frattempo, ho inviato un sms ad Anna-Lena per farle sapere che avrei preso un kaffe vicino al traghetto così non avrebbero dovuto guidare fino all’aeroporto. Anna-Lena rispose che sarebbero arrivate a Copenhagen la notte precedente e avrebbero pernottato all’Hotel Ottilia, a Carlsberg City. Questo per rendere più facile venire a prendermi a Kastrup la mattina seguente.
Tutti dovrebbero avere questi problemi; troppe persone che mi vengono a prendere all’aeroporto di Copenhagen.
Arrivo. Prima mi viene detto di dirigermi verso la parte posteriore dell’aereo per uscire. Poi mi viene detto che la sedia a rotelle sarà nella parte anteriore, poi di nuovo nella parte posteriore. Finalmente diretta nella giusta direzione, con il pilota che adesso mi segue, vedo un uomo robusto con un giubbotto giallo, un uomo chiamato Oskar.
Oskar prende il mio zaino e io mi appoggio al suo braccio mentre scendiamo le scale. Attraversiamo il tarmac e “faccio con calma”. Saliamo un’altra rampa di scale verso l’aeroporto, e su una sedia a rotelle. Oskar mi fa salire su un golf cart, e poi andiamo al ritiro bagagli. Dopo un po’, vedo il mio bagaglio. Oskar carica tutto, compreso il mio Carbon Ultralight byACRE sul carrello dei bagagli. Con una mano Oskar spinge la sedia a rotelle e con l’altra mano, spinge il carrello.
Fuori sento una voce che chiama il mio nome. Mi giro e vedo Maria e il mio nuovo byACRE Carbon Overland. Mi alzo e afferro il mio nuovo Overland, poi Maria. Insieme attraversiamo la strada per incontrare Anders Berggreen, il designer/fondatore di byACRE. Mi hanno spiegato che ognuno ha portato le proprie auto perché il mio bagaglio e/o i due byACRE non sarebbero entrati nell’ auto di Anders. Allora, io sarei andata con Anders, e Maria avrebbe preso tutti i bagagli. Poco dopo scopro che l’auto di Anders è una Jaguar del 1974 decappottabile e immagino di essere Audrey Hepburn; vorrei avere un foulard Givenchy mentre guidiamo verso l’Hotel Ottilia, a Carlsberg City.
All’ Hotel Ottilia saliamo fino all’ultimo piano, al Tramonto Rooftop. Troviamo un tavolo sulla terrazza con una splendida vista a 360 gradi del Distretto lì sotto. Naturalmente siamo circondati da piccoli campi di luppolo, e Anna-Lena e Lisa ci raggiungono. Sono assolutamente contentissima di vedere due delle mie più care amiche da, eh sì, venticinque anni, che non ho incontrato da più di due anni.
Risveglio a Mölle. Il suono lontano dei motori della barca, gli schiamazzi dei gabbiani super impegnati, l’acqua che si infrange sugli scogli, i rintocchi dei cavi metallici delle barche a vela che picchiettano sugli alberi. Ascolto tutto, sdraiata sul ponte di legno grigio, e sorseggiando caffè espresso, sono sorpresa di vedere 5 o 6 surfisti. Sì, ci sono onde, non grandi come quelle di Maui, ma comunque di buone dimensioni. La domanda è: quei surfisti tengono le tavole appoggiate tra i loro sci di fondo e le loro slitte per cani?
Surfare, in Svezia!
A quanto pare, Mölle è quinta in classifica per i punti più popolari per il surf in Svezia. Peccato, ho lasciato la mia tavola da surf a New York. Invece, le ragazze hanno noleggiato un golf cart. Sono felice di visitare Mölle à la carte, con il mio Overland stivato sul retro.
Ci fermiamo al Ransvik Havsveranda per pranzo. Entro nell’ascensore esterno che va giù per la collina fino al café con una bellissima vista del Sound. Lisa e Anna-Lena mi danno il benvenuto all’arrivo con l’Overland e troviamo un tavolo. Ordiniamo Hernö Gin & Tonics e Kallrökt Lax på Rågbröd.
La sera seguente uno splendido yacht attraversa l’orizzonte. È quello del fratello di Anna-Lena, Mikael, uno Swan 77 Tugela. La prossima cosa che so è che mi faccio strada con il mio Carbon Overland lungo il lato della casa fino al golf cart portato da Ivan, il maggiore di Anna-Lena e di Lisa. Ci dirigiamo al molo, dove vengo sollevata su un RIB che mi porta a Tugela e vengo sollevata con delicatezza e portata a bordo. Una volta sistemati in cabina, sorseggiamo champagne.
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